Se vi ricordate nello scorso appuntamento ci siamo lasciati con una domanda “Quando è nata la pubblicità?” (chi vuole rinfrescarsi la memoria può cliccare qui).
Le risposte che avete dato sono molte…. Secondo alcuni con la propaganda delle guerre mondiali, altri mi hanno indicato l’anno 100, alcuni ritengono in concomitanza alla nascita dei giornali.
In realtà non è possibile individuare un anno preciso che indichi la nascita della pubblicità, ma abbiamo notizie di messaggi commerciali già nell’antico Egitto: alla fine del II millennio a.C. a fianco di un proclama in cui il tessitore Hapù, avendo perso uno schiavo fuggitivo, scrisse su un papiro una minuziosa descrizione delle caratteristiche del fuggitivo, offrendo anche come ricompensa una moneta d’oro, ed in fondo al papiro aveva aggiunto questa frase: «…il negozio del tessitore Hapù, dove si tessono le più belle tele di tutta Tebe, secondo il gusto di ciascuno.»
Anche nell’antica Grecia si sono trovate insegne pubblicitarie che indicavano la strada da seguire per raggiungere il postribolo più vicino… a questo punto, qual è “il lavoro più antico del mondo”?
Ad ogni modo, la pubblicità non è un fenomeno recente, per questo motivo resto sempre molto stupita quando mi confronto con persone che sostengono che non sia necessaria né la pubblicità né il marketing… Dobbiamo ricordarci che: possiamo avere il prodotto più bello o fornire il servizio più moderno e completo, ma se non lo raccontiamo a nessuno, sarà impossibile fare business… e parlando chiaramente: l’obiettivo ultimo è il ritorno economico, a meno che non si tratti di volontariato 😉