Come fare personal branding – Indice:
- Cosa si intende per personal branding?
- Perché fare personal branding?
- Come fare personal branding?
- Punta il focus sull’interazione
[/vc_column][/vc_row]Fare self branding, veicolare un’immagine definita di te, impostare un piano di personal branding. Potresti chiamare questo metodo di fare marketing in mille modi diversi, ma una cosa è certa: impararlo è fondamentale, per competere, crescere e trasmettere efficacemente il tuo valore professionale al mercato.
Ma cos’è esattamente il personal branding? Come si fa? E soprattutto, perché è importante creare un brand personale? Capiamo insieme come auto promuoverti nella maniera più efficace. Capiamo insieme come fare personal branding.
Cosa si intende per personal branding?
Accade spesso nel mondo della comunicazione che più che con una definizione precisa a parole, una strategia sia spiegabile con passi, azioni e risultati. Per il personal branding vale lo stesso ed è davvero complesso darne una definizione soddisfacente che includa i suoi mille volti.
Potremmo sintetizzarla parafrasando Bezos e la sua frase ormai diventata più che celebre “Il tuo personal brand è tutto quello che le persone dicono di te quando esci da una stanza”. Potremmo anche dire che il tuo personal brand è l’insieme delle ragioni per cui un cliente, un collaboratore, un partner commerciale sceglie esattamente te, tra un milione di alternative.
Tu ti sei mai chiesto cosa dicono di te le persone quando non sei lì ad ascoltare?
Questa riflessione può fare quasi paura perché, in fondo, il giudizio altrui ci spaventa un po’ tutti. Ma c’è da affrontare una verità inconfutabile: tutte le persone che frequenti, in ambito privato o professionale, hanno un’immagine di te ben precisa, elaborata dalla loro mente sulla base di un’infinità di elementi diversi.
La tua relazione con loro, il tuo carattere, il tuo modo di pensare, il tuo background, la tua posizione lavorativa, la tua personalità, le modalità con cui lavori, etc. Tutte diverse facce della stessa medaglia: ciò che sei.
Ma ti sei mai soffermato a pensare se quell’immagine corrisponde a ciò che tu credi la gente pensi di te? E soprattutto, se corrisponde a quello che TU vorresti che pensassero di te?
Specialmente all’interno di un contesto professionale, l’immagine che chi ti circonda ha del tuo brand dovrebbe essere disegnata, pennellata dopo pennellata, proprio da te. Come? Esattamente grazie a un percorso di personal branding preciso e ben studiato. Strategico sotto ogni punto di vista. Possiamo dire che fare personal branding significa prendere le redini di questa situazione e mettere in linea tutti i tasselli che compongono la tua identità, non lasciando nulla al caso, ma decidendone ogni dettaglio.
Un po’ psicologia, un po’ marketing.
Un po’ talento.
Perché fare personal branding?
Promuovere sé stessi in modo smart è un’attività a dir poco cruciale per chiunque desideri costruirsi una solida posizione lavorativa che richieda autorevolezza e competenza, e che implichi la veicolazione di una chiara visione.
Pensiamo ad esempio ai liberi professionisti e agli imprenditori, che mirano costantemente ad attrarre il giusto pubblico per la loro attività e che necessitano di trasmettere valori inequivocabili e precise skills. Il loro scopo ultimo è quello di creare terreno fertile perché sboccino nuove opportunità di business e nuove relazioni, con un’audience di potenziali clienti perfettamente in linea con il loro modo di intendere la professione.
Per chi gestisce infatti un’attività in proprio è molto difficile, se non impossibile, scindere la brand reputation (ovvero la reputazione del marchio o dell’azienda) dalla reputazione personale: dato che il mix è così stretto, fare personal branding è chiaramente un passo essenziale.
Ma pensiamo anche a direttori e managers di piccole, medie e grandi aziende, la cui figura professionale dev’essere accompagnata, per avere il giusto appeal, da un’identità omogenea, oltre che da carisma, doti di leadership e da una netta definizione della filosofia che li guida.
Il modo giusto per stimolare i collaboratori – e trainare quindi l’azienda verso il punto di arrivo che ci si propone – è prima di tutto quello di farli innamorare di una forte personalità.
Come fare personal branding?
Per fare branding è essenziale innanzitutto dar vita a un’identità professionale e personale unica, esclusiva e inimitabile. Qual è il primo passo per riuscirci? Ovviamente quello di essere consapevole della tua unicità e della tua identità.
Se non sei convinto tu, insomma, come puoi convincere chi ti sta attorno?
Farsi domande, quelle giuste, è la fase uno della creazione di una valida strategia di autopromozione. Fissa i punti chiave del tuo percorso, della tua personale missione, del tuo metodo e chiediti perché tu, sceglieresti proprio te?
(Ci auguriamo vivamente che tu…ti sceglieresti. Altrimenti la fase uno dev’essere preceduta da una fase zero: creazione di autoconsapevolezza e autostima).
Devi poi ovviamente capire a quale tipologia di pubblico desideri proporti. Effettuare un’analisi attenta dei tuoi punti di forza, delle tue peculiarità, della tua storia professionale e di ciò che offri, può aiutarti a capire come far colpo. Che sia su un cliente, su un’azienda, su un collaboratore o su un dipendente.
Pensa al personal branding come a una grande storia d’amore.Le persone scelgono altre persone. No, non scelgono il brand, la qualità del prodotto, gli ingredienti, la campagna di marketing, l’annuncio fatto a puntino.
Scelgono personalità di cui innamorarsi.
Scelgono identità in cui riconoscersi.
Scelgono punti di riferimento da seguire o da cui farsi ispirare.
Una volta compreso ciò, immaginati di creare un grande, immenso, palcoscenico digitale dove mettere in scena lo spettacolo del tuo storytelling.
Come? Attraverso la tua presenza online e non solo. Qualsiasi canale di comunicazione partecipa – che tu lo voglia o no – alla creazione del tuo personal brand: il tuo sito web, il tuo blog professionale, i tuoi profili sui social media, i tuoi biglietti da visita, le fiere di settore a cui scegli di partecipare, i networks in cui scegli di inserirti e le persone che scegli di frequentare, virtualmente e non.
Il tuo scopo dovrebbe essere quello di sfruttare ogni occasione al meglio, per trasmettere chi sei, cosa fai e come la pensi e per renderti, in una parola, riconoscibile: la riconoscibilità è l’essenza stessa del personal branding.
Punta il focus sull’interazione
Interagisci, fai rete, esponiti, perché una personalità chiusa nel cassetto ha poco valore sul mercato, non trovi? Crea contenuti, testi, video foto, captions, blog posts, commenti e usali per comunicare le tue idee, le tue esperienze e le tue opinioni.
Fatti vedere. Fatti notare. Fatti amare.
Non potrai piacere a tutti, ma è sorprendentemente vero, nel marketing, che piacere a tutti significa non piacere a nessuno.
Un consiglio molto valido, per riuscire a creare ottime relazioni è quello di non crogiolarti in inutili autocelebrazioni, bensì riconoscere il tuo valore, valorizzando al contempo chi ti sta attorno. Ad esempio chi ha collaborato con te, chi ti ha spinto ad arrivare dove sei o chi potrebbe farlo.
Incoraggiare gli altri ad essere la migliore versione di sé stessi è sia un gesto altruistico, che “egoistico”, specialmente in campo personal branding. Elargire feedbacks, riconoscimenti (ad esempio su una rete professionale come LinkedIn), fare complimenti e non lesinare sui consigli punta il riflettore sulla tua identità e invoglia le controparti a ricambiare il favore, contribuendo a delineare il tuo positivo profilo personale.
Una strategia di personal branding, come avrai intuito, è fatta di molteplici componenti e non è semplice da strutturare, né da applicare alla realtà. Farsi le domande giuste è sfidante e costruire uno storytelling accattivante, anche. Ma è cruciale avere in mano le leve del proprio personal branding, senza che niente sfugga di mano.
Hai voglia di lanciarti in questa avventura e creare il tuo inconfondibile brand personale?
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