La digitalizzazione dei processi produttivi secondo le logiche 4.0 è uno degli obiettivi cardine che ha impegnato le aziende negli ultimi anni. Le imprese Business to Consumer sembrano essere le più abili a creare valide strategie di Digital Transformation, ma il settore Business to Business, ossia quello che con i suoi servizi e prodotti si rivolge direttamente ad alte aziende, contrariamente a quanto si possa immaginare, sta tentando di colmare il suo gap a una velocità sorprendente.
Si stima, ad esempio che le applicazioni B2B rappresenteranno circa il 70% del valore all’interno del mercato IoT (Internet of Things) entro i prossimi dieci anni (ricerca McKinsey) e che la trasformazione digitale offrirà alle imprese una forte spinta all’ottimizzazione organizzativa e all’avanzamento tecnologico.
La direttrice è chiara: solo chi si adeguerà alle dinamiche digital, all’automatizzazione e ai principi dell’industria 4.0 avrà un netto vantaggio competitivo e un’evoluzione costantemente in crescita.
Qual è la situazione attuale?
La digitalizzazione B2B oggi riguarda numerose direttrici di sviluppo. I passi avanti più concreti nei processi di trasformazione digitale si sono evidenziati, ad esempio, nella raccolta e nell’uso dei dati: tra big data, connettività e cloud computing, le aziende sono in grado oggi di collezionare ed elaborare una mole enorme di informazioni, che vengono analizzate con sempre maggiore profondità e tradotte in processi di machine learning decisamente all’avanguardia.
La Human Machine Interaction, ossia la nuova modalità di interazione tra uomo e macchina, è un’altra delle sfaccettature di uno sviluppo tecnologico notevolmente rapido, che va a braccetto con una robotica sofisticata e rivoluzioni continue nel campo della comunicazione e dell’efficienza energetica.
Quest’ondata digitale, però, non riesce ancora a coinvolgere pienamente alcuni processi aziendali, particolarmente complessi da gestire e automatizzare: parliamo ad esempio del processo commerciale, spesso tralasciato nel quadro di questa indispensabile evoluzione.
B2B e flussi di vendita: cosa vogliono, davvero, i buyers industriali?
Uno dei più grandi divari nel comparto B2B esiste tra ciò che gli acquirenti Business To Business si aspettano dalla loro customer journey e ciò che le imprese B2B offrono loro in termini di esperienza d’acquisto.
Oggi i buyers B2B sono sempre più propensi a utilizzare il digitale per ottimizzare i loro processi di acquisto: la grande maggioranza di loro utilizza ormai il web per eseguire ricerche indipendenti, effettuare comparazioni tra i prodotti o i servizi di interesse e sondare la qualità dei potenziali fornitori.
Desiderosi di incontrare processi d’acquisto snelli e funzionali, si scontrano invece con una sostanziale impreparazione delle aziende B2B: ordinare online è per loro estremamente difficoltoso poiché anche le aziende digitalmente più evolute non hanno ancora compreso l’importanza di ottimizzare i loro flussi di vendita digitali.
Nell’era del world wide web e della user experience, l’84% dei potenziali clienti è convinto che l’esperienza fornita da un’azienda sia importante quanto i prodotti e i servizi che propone (dati SalesForce). Anche secondo Gartner tra i principali trend che guideranno l’innovazione tecnologica dei prossimi anni un posto d’onore andrà senza dubbio al concetto di digital twin, ossia la teoria del “gemello digitale” di un prodotto fisico: un principio che sottolinea quanto ormai le esperienze virtuali siano efficaci e incisive tanto quanto (se non più) di quelle che avvengono offline.
Dati alla mano, le imprese italiane si stanno davvero adeguando a queste dinamiche ormai inarrestabili? Come prevedibile, non esattamente.
Nel nostro paese, nonostante il 75% delle aziende utilizzi anche canali digitali all’interno dei suoi processi commerciali, il livello complessivo di digitalizzazione delle PMI è molto basso e l’uso concreto del digital commerce non è che agli albori.
Un dato su tutti offre un chiaro quadro della situazione: solamente il 7% delle aziende italiane usa canali digitali per le vendite B2B. Un’informazione che si sposa appieno con uno scenario in cui il 47% delle PMI risulta digitalizzato solamente a un livello “medio” e il 10% addirittura non è per nulla digitalizzato.
La piattaforma B2B CommunicAction
Qualsiasi imprenditore lungimirante dovrebbe scorgere in questo contesto un incredibile paniere di opportunità. Quale sarebbe il plus competitivo per la tua impresa, se iniziassi a soddisfare al 100% le nuove esigenze dei tuoi acquirenti B2B? Puoi già immaginare la risposta e identificare i vantaggi sostanziali di questa scelta.
Una buyer experience fluida e digitalizzata può valorizzare le tue interazioni con gli acquirenti, dare una svolta ai loro processi decisionali, semplificare le procedure di acquisto e riordine, facilitare i contatti tra il tuo team di vendita e i buyers B2B e ottimizzare significativamente anche la tua organizzazione interna.
Gli esperti CommunicAction lavorano fianco a fianco con le migliori imprese B2B del territorio e sono riusciti quindi a cogliere per primi queste mutate necessità del settore. Hanno quindi ideato e sviluppato un applicativo B2B in grado di digitalizzare i processi di vendita e di razionalizzare le attività commerciali in modo da renderle più semplici, veloci e intuitive sia per l’utente intermedio, sia per quello finale.
La piattaforma B2B CommunicAction può adeguarsi flessibilmente alle esigenze delle imprese che scelgono di adottarla per gestire i loro flussi commerciali. Il software risponde non solo alle necessità operative dei clienti, ma anche a quelle degli agenti del reparto commerciale e degli addetti all’amministrazione incaricati di monitorare le vendite.
Avere operazioni di acquisto e vendita automatizzate in maniera smart permette di standardizzare i processi limitando l’errore umano e di passare a una gestione semplificata della mole documentale che tradizionalmente accompagna le attività commerciali. Un applicativo digitale per la gestione degli ordini permette anche di avere sott’occhio report e statistiche sempre aggiornate sulle performance del reparto commerciale, un risultato impossibile da ottenere con una gestione segmentata e scarsamente automatizzata dei processi interni.